LUCIO DALLA - 4 MARZO 1943 (1971) [CT #5][0] [INTRO] [FISCHIO] G Em G G D7 Dice che era un bell'uomo e veniva dal mare G parlava un'altra lingua ma sapeva amare D7 e quel giorno lui prese a mia madre sopra un bel prato G l'ora più dolce prima di essere amazzato [FISCHIO] Em G Così lei resto sola nella stanza D7 la stanza sul porto G con l'unico vestito ogni giorno più corto D7 e benchè non sapesse il nome e neppure il paese G mi aspettò come un dono d'amore fin dal primo mese [FISCHIO] Em G D7 Compiva sedici anni quel giorno la mia mamma G le strofe di taverna le cantò a ninna nanna D7 e stringendomi al petto che sapeva che sapeva di mare G giocava alla madonna con in bimbo da fasciare [FISCHIO] Em G A E7 E forse fu per gioco o forse per amore A che mi volle chiamare come nostro signore E7 Della sua breve vita il ricordo il ricordo più grosso A è tutto in questo nome che mi porto addosso E7 E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino A per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino. E7 E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino A per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino. E7 E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino A per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino. [OUTRO] [FISCHIO] A F#m A